Qual’è il luogo adatto alla ricarica batterie? La normativa indica chiaramente che la zona dedicata alla ricarica delle batterie deve essere segnalata, di facile identificazione e deve essere ben areata.
Durante la carica, la carica tampone e in modo maggiore durante la sovraccarica, le batterie emettono gas. Nella fase finale della carica (sovraccarica) avviene la dissociazione elettrolitica dell’acqua con conseguente emissione nell’atmosferadi idrogeno e ossigeno. Quando l’idrogeno miscelato con l’aria raggiunge una concentrazione pari al 4% si viene a determinare un atmosfera esplosiva.
Supponendo una batteria di trazione piombo-acido da 48 V compostada 24 celle che deve essere caricata da un caricatore non regolato con una potenza nominale di 48 V / 100 A, la minima portata d’aria per la ventilazione deve essere di 48,4 m³/h.
La superficie minima complessiva delle aperture calcolata è di 1400 cm²; per esempio 1 apertura posta su ognuno dei due lati di dimensioni 30 x 30 cm (totale 1800 cm²) è da ritenersi idonea per garantire la minima portata d’aria per la ventilazione.
Nelle immediate vicinanze della batteria, la diluizione dei gas esplosivi non è sempre garantita. Pertanto, si deve osservare una distanza di sicurezza di almeno 0,5 m che si estende attraverso l’aria senza fiamme, scariche elettrostatiche, scintille, archi ooggetti radianti.
I componenti dell’impianto elettrico che si trovano nel volume definito ZONA 1 (fino a 1,5 m) devono avere, almeno, il seguente modo di protezione o uno che sia equivalente o che rappresenti una sicurezza maggiore: Marcatura, secondo la Legge II 2G – Marcatura, secondo norma tecnica Ex e IIC T1 Gb.