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06Lug
Rifiuti: chi deve compilare il Formulario (FIR)?
Chi deve compilare il Formulario di Identificazione del Rifiuto (FIR)? L’Art. 193, comma 2 del Testo Unico Ambientale stabilisce che “ il formulario di identificazione deve essere compilato, datato e firmato dal produttore o dal detentore dei rifiuti e controfirmato dal trasportatore […]”. Sulla base di questo disposto si ritiene che debba essere il produttore/detentore a compilare materialmente (oltre che datare e firmare) il formulario, trattenendo una copia e consegnando le altre tre al trasportatore. Egli dovrà provvedere alla corretta redazione di tutte le sue parti con l’obbligo di indicare in maniera esatta e corretta le caratteristiche quali-quantitative dei rifiuti che intende conferire procedendo ad assegnazione del codice CER e, nei casi previsti dalla normativa, alla caratterizzazione analitica. Ma è bene sapere che, nonostante la pratica consolidata secondo la quale è il trasportatore a provvedere alla compilazione del formulario, la responsabilità della corretta redazione resta comunque a carico del produttore…
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26Giu
Deposito temporaneo rifiuti. NEW
E’ stato modificato il “Limite temporale e volumetrico” di un deposito temporaneo di rifiuti dalla Legge 24 Aprile 2020 n. 27 (Art. 113-bis D.L. 18/2020 – proroghe e sospensioni di termini per adempimenti in materia ambientale). Il produttore ha due possibilità, a seconda delle proprie esigenze: 1) raggruppare in deposito temporaneo all’interno del proprio luogo di produzione un quantitativo illimitato di rifiuti pericolosi provvedendo alla raccolta e all’avvio alle operazioni di recupero o di smaltimento entro il termine massimo di tre mesi (ex. Dlgs 152/2006); 2) raggruppare in deposito temporaneo all’interno del proprio luogo di produzione un quantitativo massimo di 60 metri cubi di rifiuti (ex. D.L. 18/2020), di cui al massimo 20 metri cubi di rifiuti pericolosi (ex. D.L. 18/2020); avviandoli alle operazioni di recupero o di smaltimento al raggiungimento del limite massimo anche se ciò avviene dopo più di tre mesi (ex. Dlgs 152/2006); tuttavia, anche se non si è raggiunto il quantitativo massimo, il termine…
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12Giu
RIFIUTI: un rifiuto pericoloso è sempre soggetto a ADR?
Un rifiuto pericoloso è sempre soggetto a ADR? Non sempre. La classificazione di un rifiuto ai fini del Testo Unico Ambientale (D.Lgs n.152/2006) ha lo scopo di individuare un Codice CER e le eventuali Caratteristiche di Pericolo HP che permettono di gestire correttamente l’intero ciclo di vita del rifiuto stesso. L’ADR, invece, gestisce la sola fase di trasporto su strada pubblica. Un rifiuto è dunque soggetto ad ADR se è in grado di provocare dei danni alla salute, ai beni e all’ambiente a seguito di un incidente e dunque mediante un’azione unica e di breve durata. Ad esempio, un rifiuto infiammabile (HP3) è sicuramente soggetto ad ADR. Un rifiuto sensibilizzante, mutageno o reprotossico (HP13, HP11, HP10) invece non lo è. In questo caso infatti, i pericoli per la salute si riferiscono ad una esposizione prolungata e questa condizione non può verificarsi a seguito di un incidente. Altre caratteristiche di pericolo…
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