Rischi da lavoro solitario.
I “lavoratori isolati” sono le persone che sono tenute a lavorare da sole, senza una sorveglianza diretta e senza la presenza di altri soggetti vicini che possano prestare soccorso immediato in caso di infortunio o incidente. Un lavoratore o lavoratrice che svolge la propria attività in solitudine, opera senza un contatto visivo o vocale diretto con gli altri dipendenti dell’azienda e tale condizione potrebbe interessare tutte le categorie di lavoratori che, ad esempio, hanno necessità di continuare a lavorare oltre l’orario normale, oppure nei casi in cui sia richiesta la loro presenza durante i giorni festivi, la sera o la notte.
Sono considerati lavoratori isolati anche coloro che non operano realmente in solitudine, ma che si trovano in un contesto che presenti difficoltà nella comunicazione, nel movimento o di impedimento fisico, oltre alle persone che lavorano in luoghi remoti, di difficile accesso, in condizioni ambientali sconosciute o avverse.
Si ricorda che è a carico del Datore di Lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresi quindi anche quelli derivanti da particolari condizioni lavorative, come appunto quelli dei lavoratori isolati. A seguito di tale valutazione il Datore di Lavoro deve adottare le necessarie misure di prevenzione e protezione e le relative procedure per eliminare o ridurre le conseguenze dei rischi individuati.
Di seguito alcune specifiche categorie di lavoratori isolati, (anche nella tipologia di lavoro notturno):
Guardie giurate; Operatori agricoli; Autostrasportatori; Addetti celle frigo; Lavoratori in altezza (gruisti); Lavoratori in profondità (cave, miniere); Addetti alle guardianie sia notturne, sia diurne; Tecnici di pronto intervento per servizi di pubblica utilità (energia elettrica, gas, acqua, ecc.); Addetti alle pulizie; Addetti al controllo impianti a ciclo continuo; Addetti ai servizi di vigilanza; Addetti al telelavoro; …
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